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Viterbo - Provincia - Santucci (Udc) ribadisce le ragioni della crisi
"Tre milioni di lavori appaltati, ma è tutto fermo"
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 21 maggio 2011 - ore 10,30


L'assessore ai Lavori pubblici Gianmaria Santucci
- “La gente muore sulle nostre strade e noi abbiamo lavori per tre milioni già appaltati, ma fermi”.

Un esempio sul perché della crisi in Provincia, secondo l'assessore Gianmaria Santucci. L'ente va a rilento, occorre uno scossone.

“I provvedimenti sono fermi nelle pastoie burocratiche degli Affari Generali”.

Dopo la richiesta di verifica in consiglio provinciale, prossimo appuntamento lunedì. “Abbiamo convocato il comitato provinciale Udc per spiegare la situazione, poi andremo da Meroi. Diremo ai nostri come stanno le cose. Il grosso rallentamento dell'attività e che non si tratta di un assessore in più o in meno. Non è questo il punto”.

Piuttosto un altro. “I dirigenti – spiega Santucci – non possono decidere le linee politiche. Queste le stabiliscono consiglieri e assessori. La situazione è paradossale”. Tutto dalle parti di via Saffi è diventato complicato.

“Lo dico come battuta, ma è la verità: ogni volta che facciamo una delibera di giunta ci si abbraccia come se avessimo vinto la coppa dei campioni.

Non ci stiamo inventando niente, se Marini, lo stesso Meroi e i consiglieri convengono con noi. La situazione è sotto gli occhi di tutti”.

Gli esempi si sprecano. “L'assessore Vita – prosegue Santucci – ormai lo considero vocato al sacrificio. Il settore ragioneria è bloccato. Lui sta li a tamponare gli errori. Siamo a maggio, arriverà giugno e non avremo un bilancio, quando in teoria da gennaio le cifre sono note. E nessuno sa il perché”.

A tutto questo si aggiungono le ultime nomine da parte del presidente, poco gradite all'Udc.

“Il punto vero – precisa l'assessore – è che se ci sono certe esigenze, ce lo dicano. Si parla. Invece nulla. Almeno i rapporti vanno preservati.

Anche sul voto in provincia e le nostre scelte, in centri come Montefiascone o Vetralla, abbiamo parlato tante volte, ma senza arrivare a una conclusione. Cosa dovevamo fare, non presentare liste in attesa che altri decidessero?”.


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